Come non nominare la contrattura come prima vera “patologia” nell’ambito sportivo???
Le contratture possono originarsi, almeno a livello teorico, in ogni parte del corpo dov’è presente almeno uno dei 400 muscoli circa (per alcune fonti possono arrivare anche a 700!!!), ma molto più realisticamente questi fastidi prediligono le strutture muscolari poste a sollecitazioni talvolta importanti come appunto il gesto atletico…running e sport ad elevata intensità in primis.
Ma un muscolo cos’è e com’è composto?? A cosa serve??
Diamo una piccola definizione anatomica: il muscolo è un tessuto composto da particolari fibre, dette appunto fibre muscolari, dotate di capacità contrattile.
Sono organi di varia forma e volume, con parti carnose di colore rosso e parti tendinee di colore bianco presenti nella parte terminale del muscolo. In un uomo adulto i muscoli arrivano a rappresentare fino al 40% circa del peso corporeo totale!
Il colore rosso della parte carnosa può variare di intensità in base:
- all’intima struttura delle fibre muscolari
- al grado di vascolarizzazione
- allo stato di nutrizione del soggetto
- all’età del soggetto
- a fattori patologici (intossicazione da monossido di carbonio poco ossigeno muscolo più pallido).
Il volume proprio, di ciascuno dei quasi 400 muscoli, è molto variabile in funzione dell’età, del sesso, della costituzione, dell’attività lavorativa o sportiva.
Dallo sviluppo della parte carnosa dipende la forza contrattile del muscolo.
Quasi tutti i nostri muscoli sono pari e bilaterali (uno a destra e uno a sinistra) e tra i pochi impari troviamo il diaframma, altro muscolo importante per lo sportivo che analizzeremo nei prossimi articoli.
Vien da sé che la funzione primaria dei muscoli volontari (abbiamo anche muscoli involontari come il muscolo cardiaco che fortunatamente esula dalla nostra volontà di movimento!) è quella di consentire al soggetto i movimenti che desidera.
E qui ci avviciniamo a grandi passi a spiegare cos’è la noiosissima e dolorosa contrattura muscolare che può formarsi dopo un allenamento importante, dopo o durante un sovraccarico, a seguito di movimenti bruschi ed improvvisi (alcuni miei clienti a seguito anche solo di un forte starnuto hanno riscontrato una violenta contrattura ai muscoli della schiena), ad un atteggiamento posturale non corretto oppure per la mancanza di un’adeguata fase di riscaldamento.
Una contrattura muscolare è una contrazione involontaria di uno o più muscoli, che invece di rilassarsi rimangono tesi, generando dolore. Tuttavia, è tra le lesioni meno gravi perché non causa la rottura delle fibre che compongono il muscolo.
Le contratture muscolari sono un atto difensivo del corpo umano, che si scatena quando un muscolo viene sollecitato oltre le sue possibilità, oppure per proteggere un’articolazione dolente e infiammata limitandone il movimento. La contrattura muscolare si presenta con dolore improvviso, tollerabile, diffuso lungo la zona interessata, insieme ad una sensazione di tensione, una forte limitazione e impossibilità ad usare il muscolo interessato che diventa intollerabile alla sollecitazione.
Nei podisti la zona più interessata a questo fenomeno è indubbiamente l’arto inferiore e i principali muscoli interessati sono: Tricipite Surale, il Bicipite Femorale, gli Adduttori, il Quadricipite e il Sartorio.
Una contrattura muscolare lieve solitamente guarisce da sola in massimo una settimana di riposo dall’attività fisica, ma per accelerare il recupero o per contratture muscolari meno lievi sono molto utili massaggi decontratturanti. Ok la terapia con ghiaccio soprattutto appena dopo l’infortunio, mentre nel periodo successivo meglio applicare impacchi caldi per andare a sciogliere le fibre muscolari rimaste contratte. Quando il corpo permette di nuovo il movimento senza presentare dolore, allungare con esercizi di stretching dolci la parte interessata.
Ma possiamo prevenire questo infortunio???
Come anticipato nell’articolo precedente, nessun tipo di prevenzione porterà ad un annullamento totale del rischio, però possiamo adottare degli escamotage per cercare di ridurre ai minimi termini i fattori predisponenti; è perciò consigliato:
- eseguire sempre un adeguato riscaldamento e allungamento muscolare, prima di qualsiasi attività sportiva
- avere la giusta preparazione fisica per affrontare qualsiasi sforzo prolungato
- mantenere la giusta temperatura corporea, coprendosi adeguatamente o utilizzando pomate riscaldanti specifiche, soprattutto nei mesi invernali e in caso di sport all’aperto
- rispettare i tempi di recupero
- indossare scarpe idonee alla propria struttura del piede (pronatore, supinatore o neutro) e allo sport che si esegue
- idratarsi, idratarsi e idratarsi; i muscoli e la parte tendinea devono essere ben idratate per svolgere al meglio il loro lavoro; bere acqua oltre che essere economico aiuta a prevenire un sacco di fastidi (ne parleremo più avanti!)
- sottoporsi con regolarità a trattamenti massoterapici al fine di aiutare il muscolo ad essere elastico, ridurre tensione e rigidità, migliorare la circolazione, ridurre il dolore percepito e migliorare la mobilità dell’area colpita.
Ivan Mangili – Massoterapista MCB
Massaggi Professionali al Tuo Domicilio. A Bergamo e Provincia.
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